Chi lavora come traduttore lo sa bene: il 30 settembre non è soltanto…
Merry Christmas, Happy Holidays, Happy Christmas o… Buon Natale!
Vi è mai capitato di ascoltare il discorso che la regina Elisabetta II tiene ogni anno in occasione del Natale (qui trovate quello del 2017)?
In caso è molto probabile, se vi avete prestato la dovuta attenzione, che siate rimasti colpiti dal suo usuale Happy Christmas.
È vero: quando in Italia insegnano ad esprimere gli auguri di Natale in lingua inglese di solito viene indicata un’unica espressione standard, che è Merry Christmas.
Happy Christmas è infatti un’espressione che su suolo britannico si riscontra con molta meno frequenza, benché sia quella prediletta da un personaggio tanto illustre.
Ma com’è nata l’espressione Merry Christmas?
In terra d’Albione il Natale venne augurato usando per la prima volta l’aggettivo merry nel XVI secolo, e più precisamente il 22 dicembre 1534, quando il cardinale John Fisher inviò l’augurio di un Merry Christmas a Thomas Cromwell.
Fu però soltanto nel 1843, qualche secolo dopo, che l’espressione fu ripresa in due diverse circostanze che la resero molto popolare.
Innanzitutto, divenne protagonista del primo biglietto d’auguri messo in commercio (quello che compare nell’immagine in alto).
Quindi, sempre quello stesso anno, comparve ben 21 volte in A Christmas Carol, uno tra i più famosi romanzi di Charles Dickens che giunse in Italia trent’anni dopo, nel 1873, con traduzione di Eugenio De Benedetti e il titolo Una Canzone del Natale in prosa (successivamente soggetto a innumerevoli riedizioni e ritraduzioni e oggi noto soprattutto come Canto di Natale, probabilmente per i piuttosto recenti adattamenti per il piccolo e grande schermo).
Se ci pensate, nel 1843 si era agli albori del regno della regina Vittoria, e stava nascendo il Natale per come lo conosciamo oggi.
Anche merry aveva ormai subito un leggero cambiamento di significato: se prima poteva essere considerato un sinonimo di piacevole o gradevole, nel tempo aveva assunto una connotazione più orientata alla convivialità: festoso, allegro.
E negli Stati Uniti, che espressione si usa?
Come potrete immaginare o già sapete, Merry Christmas è una formula utilizzata molto anche oltreoceano, dove è considerato l’augurio per antonomasia. In tempi recenti si contende il primato con la più “religiosamente corretta” Happy Holidays o con Season’s Greetings, che perde il riferimento allo specifico periodo natalizio risultando più generica.
Di recente, tuttavia, il tradizionale Merry Christmas non è purtroppo scampato all’influenza politica: Trump lo ha usato e usa, infatti, come strumento per sottolineare il legame tra Stati Uniti e cristianesimo (il termine Christmas deriva infatti da Christ), rendendolo potenzialmente un augurio carico di altri significati che non tutti vorrebbero associarvi o condividere.
Tu come la pensi?
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Intanto, ne approfitto per augurare a tutti un buon Natale 🎄
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Penso che sia meglio, allora, augurare “Buone Feste”.. molto più universalmente fruibile
Io (inglese/scozzese) dico “Happy Christmas” molto piu’ che “Merry Christmas”. Non so’ se sia perche’ sono anch’io (come la Regina) una damerina :0
Grazie per il tuo riscontro, Charlotte. E piacere di conoscerti!
Essere damerine come la Regina non è affatto male, potrei considerarlo uno dei buoni propositi per l’anno nuovo 😉
Piccola nota, forse un po’ OT: quando Carlo II Stuart divenne re nel 1660, dopo anni di dittatura puritana dei Cromwell, fu soprannominato ‘merry monarch’ (monarca festoso, credo, o anche monarca piacevole) perché ridiede agli inglesi il piacere di festeggiare. Questa è l’unica altra volta in cui ho incontrato ‘merry’ in inglese.
Grazie per la nota, Graziano! È sempre un arricchimento conoscere storie nuove 🙂
Buon Natale!
Mi sembra che in generale gli Irlandesi preferiscano usare ‘Happy Christmas’. Non so se lo facciano per qualche ragione in particolare ma dubito sia per imitare i reali inglesi, ahem.
Antonella, ciao! Sì, anche io dubito il motivo sia quello 😀