Qualche giorno fa ho letto che secondo Philip Kotler, uno degli esperti di…
Trovare clienti lavorando gratis? Una possibile strategia
Fino a dieci giorni fa, se mi aveste domandato se fosse possibile trovare clienti lavorando gratis, avrei risposto con sicurezza di no.
Ciò che è accaduto la scorsa settimana a Luca, freelance anche lui (che in qualche modo già conoscete), mi ha fatto cambiare idea. Nella fattispecie, mi ha permesso di comprendere come, in determinati casi, lavorare a titolo gratuito possa fungere da trampolino di lancio per trovare clienti e instaurare una bella collaborazione.
Dico sul serio, non si tratta di una provocazione.
Con “lavorare a titolo gratuito” tuttavia mi riferisco a una circostanza ben specifica.
Intanto non parlo di periodi di tirocinio o stage che comunque, se condotti in maniera seria da entrambe le parti, possono certo dimostrarsi importanti occasioni. Né mi riferisco a collaborazioni a titolo gratuito con promesse di retribuzione futura ed eventuale (che per qualche ragione il più delle volte non arriva mai).
Insomma, lasciate che vi racconti ciò che è accaduto la scorsa settimana. Per farlo, inizierò da un concerto tenutosi diversi mesi fa a cui abbiamo assistito io e Luca.
Fase n. 1 | Osservazione
Ai fini di quanto sto per raccontare, sottolineo che Luca si contraddistingue per 3 aspetti specifici: è un grandissimo appassionato di musica, ha un orecchio sopraffino ed è un grande osservatore.
Durante quel famoso concerto, la sua attenzione è stata catturata da uno dei membri del gruppo musicale. La ragione è semplice: si è accorto che riusciva a suonare con disinvoltura più strumenti e tutti in maniera eccellente.
Quindi che ha fatto? Appena tornati a casa, ha acceso il computer per cercare il nome dell’artista e iniziare a seguirlo sui vari canali social, raccogliendo informazioni sul suo lavoro e la sua storia.
Fase n. 2 | Primi contatti
Dopo qualche mese, accade questo: il musicista in questione avvia un nuovo progetto online. Luca, che di lavoro si occupa di marketing digitale, si accorge subito che alcuni aspetti di questo progetto potrebbero essere ottimizzati e portare a risultati più importanti.
“Bene, allora si propone per una collaborazione?”
No, non gli è venuto neanche in mente.
Decide invece di contattarlo in privato e di dargli qualche consiglio tecnico. L’artista si fida (del resto, perché no?) e inizia a seguire alla lettera le sue indicazioni.
Fase n. 3 | Proposta
Il progetto prosegue più che bene. Luca continua a seguire ogni fase con vivo interesse e a elargire, con garbo e sempre in privato, ulteriori consigli.
Dopo un mesetto, ecco che arriviamo a quanto accaduto la scorsa settimana: d’un tratto Luca ha ricevuto una telefonata da un numero sconosciuto. Dall’altro capo del telefono? Il musicista.
Desiderava ringraziarlo a voce per tutte le utili indicazioni ma, soprattutto, domandargli se era disponibile per una collaborazione più strutturata e, naturalmente, retribuita.
Neanche a dirlo, Luca è rimasto molto lusingato e contento della proposta e così è nata una bellissima e duratura coll… No, non è finita così.
Ha rifiutato.
Non ve lo aspettavate, vero? Nemmeno io.
Al momento ha fin troppo lavoro e non riuscirebbe a dedicargli la giusta attenzione. Ha preferito dire di no, anche se continuerà a seguire il progetto (e a fornire consigli) in modo spassionato.
È possibile trovare clienti lavorando gratis?
Tornando alla domanda iniziale: è possibile trovare clienti lavorando gratis? Direi proprio di sì.
Ho trovato illuminante quanto accaduto a Luca. Credo che il suo esempio mostri chiaramente non solo che ci sono infinite possibilità per instaurare collaborazioni nuove ma anche che, se fatto in maniera oculata, offrire le proprie competenze a titolo gratuito può dare i suoi frutti.
Nel suo caso tutto è nato in maniera spontanea e naturale da un interesse che lui nutriva, è vero. Questo però non significa che un simile approccio non possa essere sfruttato in maniera pensata e mirata con l’esplicito obiettivo di trovare nuovi clienti nel settore di mercato che meglio risponde alle competenze maturate. Nel caso di noi traduttori, l’esempio classico potrebbe essere quello di un sito web tradotto male, ma anche l’azienda con un potenziale interesse ad aprirsi al mercato italiano. Di possibilità ce ne sono moltissime, sta a noi trovare quella più adatta ai servizi che offriamo.
Penso che possa essere un modo interessante per farsi notare, di sicuro non canonico. L’importante è tenere conto che, non trattandosi di lavoro retribuito, è il professionista a dover gestire la collaborazione in base ai propri impegni e fornendo il supporto necessario a seconda della propria disponibilità.
Non ho ancora avuto modo di testare questo tipo di strategia, ma conto di valutarla e provare a metterla in pratica in modo articolato nel prossimo futuro.
E voi? Avete mai provato o vi è mai successo qualcosa di simile? Scrivetemelo nei commenti 👇
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